A cura di Alberto Graziani
Per buona fede (o superficialità), e per la malizia di qualche perverso buontempone, la nostra sdrucita onniscienza può lasciarsi scappare immani corbellerie. E' il caso della chiesa di Nôtre Dame du Haut, Rochant, opera di Le Corbusier, presentata la scorsa settimana come Chiesa della Beata Sauli in Moneglia. Comprensibili, ma inutilmente acide le ondate di protesta infrantesi sulla redazione. Come avete potuto pensare che non conoscessimo Nôtre Dame du Haut? Siamo culo e camicia con la vecchia Dame, e vi assicuriamo che, se vista di scorcio, con una certa luce e con una fetta di prosciutto sugli occhi, è uguale spiccicata alla chiesa della Beata Sauli. Del resto, tutti possono sbagliare: sia noi che - vivaddio - Le Corbusier, che deve aver progettato la boletiforme cappella di Rochant dopo un overdose di salsa aïlloli. Nel rinnovare le scuse ai lettori, riportiamo il commento del vescovo di Nizza nel prendere in consegna l¹edificio: "Ringrazio l¹architetto di averci dato del buon cemento".
Chiesa di San Pietro Martire, Cinisello Balsamo [Milano]
Progettata per resistere all'impatto con un jumbo carico di incudini e al ben peggiore cataclisma di una visita papale, l'intera costruzione è stata realizzata in un paio di giorni con un'unica colata di calcestruzzo. La grande croce esterna, formata da due binari ferroviari, sublima la figura di Pietrro, macchinista di Dio. _
Chiesa di Sant'Anna, Brescia
Nonostante si sia ispirato alla sala Grande del tempio Fo-kuang-szu nello Shansi, il progettista ha realizzato, in ultima analisi, uno dei tanti villini da imprenditore brianzolo, quelli con la collinetta artificiale e in giardino una copia del discobolo di Mirone con la faccia di Don Lurio e i polpacci di Baggio.
Chiesa della SS. Trinità, Castione della Presolana [Bergamo]
Il sacro edificio unisce il laico elogio architettonico dello spigolo e l'apologo religioso dei tanti martiri infilzati e trapassati nelle arene. Perchè allora il risultato si avvicina di molto alla prua di una baleniera? Lo chiederemo quanto prima al progettista, l'ingegner Achab.